Marriott compra Starwood, nasce la prima catena di hotel del mondo

Un’operazione valutata 12,2 miliardi. Un colosso alberghiero da 5.500 strutture che unisce catene di prestigio come Sheraton, Westin, St.Regis Courtyard Ritz-Carlton e Fairfield Inn

«Nascerà un colosso importante a livello mondiale – afferma Mauro Piccini, presidente del gruppo Piazza di Spagna View e già numero 1 di Alpitour Hotels & Resort – Per il quale vedo un’espansione soprattutto sul mercato asiatico che sta esprimendo compagnie alberghiere molto interessanti, per arrivare in quelle aree serve una particolare forza di natura commerciale e di rete»

Riparte la corsa al consolidamento fra le grandi catene alberghiere internazionali. Marriott International è riuscita a mettere le mani sulla rivale Starwood Hotel in una operazione valutata 12,2 miliardi di dollari, in titoli e contanti, che porterà alla creazione della più grande catena di hotel al mondo.

Marriott ha annunciato di aver chiuso l’accordo per acquisire Starwood e, una volta completata la transazione, amplierà la sua dotazione di camere del 50%: il nuovo colosso alberghiero potrà contare su oltre 5.500 strutture totalizzando più di 1,1 milioni di camere sparse per il mondo. Starwood porta in dote catene di prestigio come Sheraton, Westin e St.Regis, mentre Marriott già può contare su circa 24 “marchi” a partire da Courtyard fino a Ritz-Carlton e Fairfield Inn.

L’ultimo boom di scalate nel settore alberghiero risale al 2007 quando tra fusioni e acquisizioni si raggiunse la quota record di 75,2 miliardi di dollari. Finora nel 2015, invece, se si include anche quest’ultimo deal di Marriot non si arriva nemmeno ai 50 miliardi. L’accordo rappresenta il più grande nel panorama dei grandi alberghi da quando, nel 2007, il fondo di private equity Blackstone Group ha rilevato Hilton per 26 miliardi di dollari.

Era da tempo che le sorti di Starwood erano sotto i riflettori: a febbraio scorso, l’allora amministratore delegato Frits van Paasschen era stato costretto a lasciare la guida del gruppo per non aver riportato i risultati sperati. Al suo posto fu nominato Adam Aron, ma per un incarico ad interim. E ad aprile scorso, il gruppo aveva annunciato che il board stava esplorando “opzioni strategiche” per il futuro della catena. Da allora erano circolati una serie di rumors sui mercati e tra le varie ipotesi c’era quella di un merger con Intercontinental Hotels Group cui fanno capo Holiday Inn, Candlewood Suites, Crowne Plaza, mentre negli ultimi tempi era spuntata anche la possibilità di un accordo con Hyatt Hotels, multinazionale di Chicago con hotel e resort.

In base ai termini dell’intesa, gli azionisti di Starwood riceveranno 0,92 azioni Marriott e 2 dollari in contanti per ogni azione detenuta. Un buon affare per l’ad e presidente di Marriott, Arne Sorenson, che ha definito l’operazione «una opportunità per creare valore e rafforzare la nostra competitività in un mercato in rapida evoluzione».

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